mercoledì 11 novembre 2015

Ipertermia e tumori. Curare con il calore. Un nuovo interssante link

Eccovi un'interessante link per conoscere meglio l'Ipertermia (http://www.staresani.it/ipertermia-oncologica/piu-sopravvivenza-con-ipertermia/).

di seguito invece vi riportiamo  un nostro precedente post.
Cosa sappiamo sulla termoterapia? Abbiamo voglia di guardare alle cose con uno sguardo integrato?
Già in altri post abbiamo accennato all'Ipertermia. termoterapia-ipertermia-oncologica-
In medicina non esistono miracoli ma......
Ma ribadiamo ancora una volta alcune informazioni e invitiamo a leggere il link
Per intanto ecco un estratto con alcune informazioni:
1) Dalla tradizione sappiamo che un biochimico, Rossi-Fanelli, coltivando cellule tumorali in vitro, dimostrò, già tempo fa, che vi era una sensibilità particolare delle cellule neoplastiche al calore, in pratica vi era una mortalità progressivamente crescente delle cellule coltivate quando la temperatura della coltura malata passava da 37° a 43°C. Questi esperimenti  hanno indicato nei 43°C di temperatura la soglia ideale per l’inibizione della crescita tumorale, riuscendo a conservare la crescita delle cellule normali. A 43°C circa di temperatura infatti si ottiene la morte delle cellule maligne e la sopravvivenza delle cellule sane o di gran parte delle cellule sane. Al di sopra dei 43°C non vi è più un margine di differenziazione e le cellule tendono tutte, indistintamente, a morire. Per questo le apparecchiature sono calibrate per rispondere a questi requisiti.
2) Sembra chiaramente evidenziato che l'Ipertermia oltre a indurre la necrosi ha anche un effetto "apoptotico" sulla cellula tumorale mediante l’attivazione di enzimi come le caspasi, che frammentano il DNA e inducono appunto l'apoptosi.(vedi per approfondire "il concetto di apoptosi")
3)  L’ Ipertermia ha poi la capacità di stimolare la risposta immunitaria, cioè le difese dell’organismo nei confronti della malattia.
4)E' noto che diverse sostanza chemioterapiche, hanno attività anche 10-20 volte superiore a 43°C, rispetto all’attività a 37°C.
5) Per  la radioterapia infine si può affermare che ci sono prove e si è potuto evidenziare un meccanismo di "facilitazione" reciproca tra Ipertermia e terapia Radiante.
6) Ultimo ma non meno importante: l’Ipertermia, sembra chiaramente dimostrato, che induca un fenomeno facilmente classificabile e documentabile: l’esocitosi lisosomiale macrofagica. In sostanza questo è un meccanismo immunitario già noto che normalmente permette l’attivazione a livello dei macrofagi di sacche lisosomiali ripiene di enzimi; tali sacche quando vengono espulse dalla cellula e immesse nell’ambiente extracellulare determinano la lisi, ovvero partecipano alla digestione di corpi che vengono ritenuti e riconosciuti come estranei. Lo stesso identico fenomeno sembra che venga attivato dal trattamento con l’Ipertermia.
In Italia ci sono diversi centri che si occupano attivamente di Ipertermia Oncologica ed anche nel mondo questa metodica è assai diffusa.




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